17 gennaio 2019 – La lezione recitata “Enea profugo” al Liceo Classico “E. Amaldi” di Novi Ligure

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Giovedì 17 gennaio 2019, h 15.30
Replica promossa e ospitata dal Liceo Classico “E. Amaldi” di Novi Ligure

Lezione recitata –“ENEA PROFUGO”
di Franco Pezzini, con Andrea Caimmi

Ai nostri giorni di fronte a immagini di colonne di profughi, sensi d’identità minacciate, difficoltà di integrazioni culturali, crisi economica e crisi climatica, è ricorrente la sensazione di trovarci davanti a una situazione inedita, per cui non saremmo dotati di categorie adeguate: ed è provocatorio pensare che invece proprio i grandi poemi alla base della cultura occidentale già evochino un quadro di situazioni e di problemi non troppo dissimile. E se non ci forniscono risposte preconfezionate, aiutano a ragionare su quale categoria-futuro pensiamo di ridisegnare tutti assieme.
Nata su commissione di un principe ambizioso per celebrare una nuova età dell’oro, l’Eneide si sviluppa nel segno di una ben più profonda ricerca interiore, che resta incompiuta per la morte di Virgilio ma forse anche per l’impossibilità di conciliare presupposti ed esiti. La lettura trionfalistica e grevemente ideologica di grande poema imperiale con cui verrà pubblicata contro la volontà dell’autore, e spacciata ancora per lungo tempo come interpretazione unica, si confronta in realtà con un quadro piuttosto diverso sottostante, e con un disagio dove la crisi di Virgilio si specchia in quella del tempo remoto del suo eroe. Lontano da ogni caricatura di marmo, Enea col suo popolo è un profugo allo sbando nel più grave collasso di sistema del mondo antico, quello che travolge l’età del bronzo (circa 1200-1150 a.C.): una crisi – climatica, politica, economica, culturale, religiosa – che dai Balcani al Caucaso, dall’Egeo al Nord Africa, dall’Anatolia giù per tutto il Levante e con ricadute fino al Mediterraneo occidentale vede migrazioni coatte, crolli d’imperi e nascite faticose di nuovi assetti, ibridazioni culturali improvvisamente accelerate e naturalmente recezione di tanto trauma nei miti.

Per maggiori dettagli, consulta la scheda in pdf

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Lezioni Recitate è un progetto nato nel 2011; promosso da Consiglio Regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione, è stato realizzato dalla Compagnia Marco Gobetti in collaborazione con il Centro studi Piero Gobetti; e successivamente con Unione culturale Franco Antonicelli, Parco Paleontologico Astigiano, ASTISS – Polo Universitario Asti Studi Superiori, Istituto di studi storici Gaetano Salvemini.

Dal 2016 il repertorio delle Lezioni Recitate si è arricchito, andando a toccare – oltre alla storia – la disciplina dell’archeologia; nel 2018 i titoli in repertorio diventano undici, con l’allestimento – pure nell’ambito del progetto “Riprendo la Storia – Conflitti, lavoro e migrazioni dalle Langhe al mondo” – di quattro nuove lezioni recitate, ascrivibili alla storia, all’archeologia, alla letteratura e all’antropologia.

 

 

12 dicembre 2018 | Presso il Centro Sociale della Comunità Ebraica di Torino, la lezione recitata “Umberto Terracini – La politica come partecipazione collettiva e difesa dell’autonomia individuale”

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Mercoledì 12 dicembre 2018 alle 20.30, con ingresso libero e gratuito, presso il Centro Sociale della Comunità Ebraica di Torino, va in scena la lezione recitata “Umberto Terracini – La politica come partecipazione collettiva e difesa dell’autonomia individuale”; il testo, dello storico Leonardo Casalino (Professeur des universités en études italiennes à l’Université Grenoble Alpes), è interpretato da Marco Gobetti, attore dell’omonima compagnia. La replica è promossa da As.S.E.T – Associazione ex Allievi e amici della scuola Ebraica di Torino, nell’ambito dell’evento “1938–1948 Dalle Leggi razziali alla Costituzione“.

“Umberto Terracini – La politica come partecipazione collettiva e difesa dell’autonomia individuale” debuttò a Torino nel 2012, nell’ambito del progetto Lezioni Recitate (www.lezionirecitate.wordpress.com).
Umberto Terracini (1895-1983) è stato uno dei protagonisti del Novecento italiano, capace in 70 anni di militanza di mantenere una straordinaria coerenza politica. La lezione ripercorre la sua vita di testimone del ventesimo secolo: la formazione giovanile a Torino e la scelta de “l’Ordine Nuovo” e della fondazione del Pci, la detenzione nelle carceri fasciste e l’isolamento personale e politico del confino, la partecipazione alla repubblica partigiana dell’Ossola e il ruolo di padre della Costituzione nel 1948. Come un filo rosso risalta la sua coraggiosa e anticipatrice rivendicazione del “diritto al dissenso” nelle travagliate vicende del Pci, fino all’ultima battaglia critica contro il “compromesso storico”.

Lezioni recitate è un progetto nato nel 2011; promosso da Consiglio Regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione, è stato realizzato dall’Ass. cult. Compagnia Marco Gobetti in collaborazione con il Centro studi Piero Gobetti; e, recentemente, con Unione culturale Franco Antonicelli, Parco Paleontologico Astigiano, Polo Universitario Asti Studi Superiori, Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, Turismo in Langa.
I primi testi scritti per il progetto Lezioni Recitate sono pubblicati nel volume Lezioni recitabili, di Leonardo Casalino, a cura di Gabriela Cavaglià e Marco Gobetti, Edizioni SEB27 (http://www.seb27.it/content/lezioni-recitabili).

Gli ultimi testi, messi in scena nell’ambito del progetto “Riprendo la storia – Conflitto, lavoro e migrazione dalle Langhe al mondo“, sono pubblicati nel volume  Conflitti, lavoro e migrazioni – Quattro “Lezioni recitate”, di Anna Delfina Arcostanzo, Valentina Cabiale, Leonardo Casalino, Franco Pezzini – A cura di Marco Brunazzi e Marco Gobetti – Edizioni SEB27, Torino 2018

STRAD-RAMA e Lezioni Recitate

 

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Il TEATRO PROVVIDENZA
presenta

STRAD-RAMA / LEZIONI RECITATE
della Compagnia Marco Gobetti

Come nasce uno spettacolo?
Come muta un testo nel rapporto fra attore, drammaturgo e pubblico?
Cos’è una lezione recitata?
Venite a scoprire “i meccanismi del teatro”!
Continua l’intersezione tra il progetto Lezioni Recitate e il progetto STRAD-RAMA e nasce l’incontro con il Teatro Provvidenza​!

Dai 14 ai 99 anni: per tutta la cittadinanza, per gli studenti superiori e universitari e per gli insegnanti
Ingresso libero

Tutti i mercoledì ore 19.30 – Teatro Provvidenza | Via Asinari di Bernezzo 34/a, Torino, info e prenotazioni 3460719857 info@teatroprovvidenza.it

– mercoledì 14/11/18 h 19.30 – Prova pubblica di EMILIO LUSSU E LA GRANDE GUERRA – Il romanzo inevitabile dell’antifascismo italiano (storia) – LEZIONE RECITATA (in repertorio) – di Leonardo Casalino, con Marco Gobetti

– mercoledì 21/11/18 h 19.30 – Prova pubblica di ARMARE IL CONFINE – Chiudere le frontiere per aprirsi al conflitto: retorica e propaganda dalle trincee ai tempi di Frontex (antropologia) – LEZIONE RECITATA (in repertorio) – di e con Anna Delfina Arcostanzo

– mercoledì 28/11/18 h 19.30 – Scrittura pubblica di LO SPECCHIO D’ARGENTO DI ARTHUR CONAN DOYLE. Dall’occulto al fantastico (letteratura) – LEZIONE RECITATA (in corso di progettazione) di e con Franco Pezzini, con la collaborazione di Anna Delfina Arcostanzo, Diego Coscia, Marco Gobetti, Beppe Turletti, Marta Zotti

– mercoledì 5/12/18 h 19.30 – Prova pubblica di LA SCOPERTA DELL’ANTICHITA’ DELL’UOMO (archeologia) – LEZIONE RECITATA (in repertorio) di Valentina Cabiale, con Marco Gobetti

– mercoledì 12/12/18 h 19.30 – Prova pubblica di CAMILLA RAVERA – Uniformare la vita a una convinzione (storia) – LEZIONE RECITATA (in repertorio) di Leonardo Casalino, con Marta Zotti

– mercoledì 19/12/18 h 19.30 – Prova pubblica di VITTORIO FOA – Pensare il mondo con curiosità (storia) – LEZIONE RECITATA (in repertorio) di e con Leonardo Casalino, con Diego Coscia

4 novembre 2018 | “Emilio Lussu e la Grande Guerra” a Bellusco (MB), Corte dei Frati

Lezione recitata

Emilio Lussu e la Grande Guerra
Il romanzo inevitabile dell’antifascismo italiano

Testo di Leonardo Casalino | Recitazione: Marco Gobetti
2011 – Compagnia Marco Gobetti / Centro studi Piero Gobetti, con il Patrocinio di Consiglio Regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione

Domenica 4 novembre 2018
Corte dei Frati, Bellusco (MB), Sala incontri, h 17.30
Replica promossa da A.N.P.I. – Sezione di Bellusco-Mezzago

LUSSUAbellusco

[…] L’ufficiale austriaco accese una sigaretta. Ora egli fumava. Quella sigaretta creò un rapporto improvviso fra lui e me. Appena ne vidi il fumo, anch’io sentii il bisogno di fumare. Questo mio desiderio mi fece pensare che anch’io avevo delle sigarette. Fu un attimo. Il mio atto del puntare, ch’era automatico, divenne ragionato. Dovetti pensare che puntavo, e che puntavo contro qualcuno. L’indice che toccava il grilletto allentò la pressione. Pensavo. Ero obbligato a pensare. […] Emilio Lussu, da “Un anno sull’altipiano”

La lezione è costruita intorno al romanzo “Un anno sull’Altipiano”, in cui Emilio Lussu (1890-1975), alla metà degli anni Trenta in esilio in Francia, ha raccontato la sua esperienza come ufficiale nella prima guerra mondiale. Nei meccanismi di quella esperienza, nel rapporto fra comandanti e soldati, Lussu ritrova gli elementi che favorirono l’avvento del fascismo. Una lezione, dunque, sulla guerra, l’antifascismo, l’esilio, scandita dalle pagine più belle del romanzo e che ci restituisce una vita avventurosa, consumata totalmente nella lotta per la libertà.

www.lezionirecitate.wordpress.com

30/10/2018 – “Vittorio Foa – Pensare il mondo con curiosità” al Polo del ‘900 di Torino

Martedì 30 ottobre 2018
Polo del ‘900 – Via del Carmine 14, Torino
Nell’ambito di
“VITTORIO FOA – Un ricordo collettivo a 10 anni dalla morte”
va in scena la lezione recitata
Vittorio Foa – Pensare il mondo con curiosità
di Leonardo Casalino, con Diego Coscia
Consulta  scheda in pdf

foa

una produzione di
Compagnia Marco Gobetti
in collaborazione con
Istituto di studi storici Gaetano Salvemini e Associazione Turismo in Langa

SINOSSI DELLA LEZIONE | Vittorio Foa (1910-2008) è stato un protagonista della storia del Novecento. La lezione ricostruisce le fasi più importanti della sua vita: la formazione a Torino, la cospirazione in GL, la lunga carcerazione, la partecipazione alla Resistenza e alla Costituente, l’attività come sindacalista e come uomo politico, sino all’intensa attività di scrittura degli ultimi vent’anni.
Filo conduttore della lezione sono proprio i suoi testi e le sue azioni; punto di arrivo e di partenza i suoi inviti a pensare tenendo conto delle differenze, a trasformare gli ostacoli in opportunità, a “conoscere le cose” ma anche “il modo di raccontarle”: a porsi il problema della trasmissione della conoscenza.
La proposta di una memoria attiva, necessaria per capire il presente e costruire il futuro.

(Il testo della lezione è pubblicato nel volume LEZIONI RECITABILI – Vittorio Foa, Leone Ginzburg, Emilio Lussu,Giaime e Luigi Pintor, Camilla Ravera,Umberto Terracini: ritratti da dirsi – di Leonardo Casalino Edizioni SEB27)

rect3822L’ATTORE | DIEGO COSCIA | Classe 1987, è diplomato alla Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine. Attore, regista e drammaturgo, da anni replica in Italia, Belgio e USA – in ristoranti, associazioni e scuole – “Il Banchetto del Buon Umore: la Grande Guerra e la buona cucina”, uno spettacolo di narrazioni, reading e canto popolare. Trascorre il 2015 negli USA, recitando in: “The Elephant Man” di B. Pomerance, regia R.D. Nation; “Bloody Broadway” musical revue, regia di R.D. Nation (ruolo: Dracula); “Killer Joe” di Tracy Letts, regia di David W. Scism; “The Zoo Story” di Edward Albee, regia di Robert D. Nation. Da solo o con la propria compagnia “Fronda anomala” realizza anche, fra tutti, “Torino Senza Tregua – storie di partigiani gappisti e fascisti repubblicani” (2018), “L’Incredibilità del Mondo – Lei, lui, noi e Pinco Pallino” e “Il Rumore del Cuore – racconti del mistero e del terrore di E.A. Poe e A.C. Doyle” (2017). Fra le scritture in compagnie italiane, è Tigellino in “Ottavia e Nerone” di V. Alfieri, regia di Marco Viecca (2017); Kostja ne “Il Gabbiano” da Anton Cechov, regia di Giuliano Bonanni (2016). Per Radio Rai Sardegna è autore e interprete della miniserie in 6 puntate “In marcia con i Diavoli Rossi – La Brigata Sassari nella Grande Guerra”.

Lezioni Recitate: 4 prime nazionali in 4 castelli delle Langhe

baroloDopo il lavoro di creazione pubblica di settembre presso il Polo del ‘900 a Torino, debutteranno in Langa, in prima nazionale, le nuove Lezioni Recitate, nate nell’ambito del progetto “Riprendo la storia – Conflitto lavoro e migrazione dalle Langhe al mondo”, ascrivibili a diverse discipline e riconducibili ai temi del conflitto, del lavoro e della migrazione.
Le nuove “Lezioni recitate” sono il frutto di un laboratorio storico-teatrale per attori organizzato dalla Compagnia Marco Gobetti, insieme all’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini e all’Associazione Turismo in Langa: si giunge a questi debutti nazionali – che seguono le anteprime a Torino – tramite un percorso di formazione storica e creazione pubblica, che gli attori hanno condiviso con gli studenti e con la cittadinanza. Un percorso che ha permesso a tutti di scoprire come un attore giunga a recitare un testo preparato da uno storico, cui dà corpo, voce, interpretazione… E come l’attore, per farlo, accetti il rischio di fallire creando pubblicamente.

Ingresso libero e gratuito. Per prenotazioni agli spettacoli (fortemente consigliate in quanto i posti sono limitati): info@turismoinlanga.it

2Il 20 ottobre 2018 alle 16.30 il Castello di Mango ospiterà la Lezione recitata – “MERIDIONE, LAVORO, MIGRAZIONE, GUERRE ED ESILIO: SALVEMINI E I CONFLITTI DEL ‘900” (Storia) di Leonardo Casalino, con Marco Gobetti. Lo spettacolo sarà libero e gratuito. A seguire, possibilità di breve visita guidata e degustazione (a pagamento, su prenotazione scrivendo a info@turismoinlanga.it).

Gaetano Salvemini fu capace di costruire la propria personalità nella lotta caparbia contro le forze avverse che via via lo contrastavano; in questo senso, la sua vita si può scandire in tre “fasi”: dopo la scomparsa di tutta la sua famiglia nel terremoto di Messina; quando il fascismo cominciò a perseguitarlo; quando nel 1925 fu costretto ad abbandonare l’Italia.
La lotta per i diritti dei contadini meridionali, la costruzione della loro alleanza con gli operai del Nord, la denuncia del malaffare e della corruzione nel Sud del paese; tutti temi che congiungono la vita e l’opera di Salvemini a quella di Alessandro Leogrande, scrittore e giornalista del nostro secolo, anche lui pugliese: studioso di Salvemini. Leogrande ha descritto le nuove forme del caporalato in Meridione.
Leggere Salvemini per capire Leogrande, dunque, e viceversa.
La lezione dipana un filo rosso che – attraverso l’interesse per l’educazione, l’autonomia, l’utopia e la lotta per la libertà – lega Gaetano Salvemini a Carlo Pisacane e ai fratelli Carlo e Nello Rosselli, e che scorre, attraverso Emilio Lussu e Franco Antonicelli, sino ad Alessandro Leogrande; e a tutti coloro che hanno avuto e avranno la forza di tenere insieme pensiero e azione.

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8Il 27 ottobre 2018 alle 16.30 il Castello di Sanfrè ospiterà la Lezione recitata –“ENEA PROFUGO” (Letteratura) di Franco Pezzini, con Andrea Caimmi. Lo spettacolo sarà libero e gratuito. A seguire, possibilità di breve visita guidata (a pagamento, su prenotazione scrivendo a info@turismoinlanga.it).

Ai nostri giorni di fronte a immagini di colonne di profughi, sensi d’identità minacciate, difficoltà di integrazioni culturali, crisi economica e crisi climatica, è ricorrente la sensazione di trovarci davanti a una situazione inedita, per cui non saremmo dotati di categorie adeguate: ed è provocatorio pensare che invece proprio i grandi poemi alla base della cultura occidentale già evochino un quadro di situazioni e di problemi non troppo dissimile. E se non ci forniscono risposte preconfezionate, aiutano a ragionare su quale categoria-futuro pensiamo di ridisegnare tutti assieme.
Nata su commissione di un principe ambizioso per celebrare una nuova età dell’oro, l’Eneide si sviluppa nel segno di una ben più profonda ricerca interiore, che resta incompiuta per la morte di Virgilio ma forse anche per l’impossibilità di conciliare presupposti ed esiti. La lettura trionfalistica e grevemente ideologica di grande poema imperiale con cui verrà pubblicata contro la volontà dell’autore, e spacciata ancora per lungo tempo come interpretazione unica, si confronta in realtà con un quadro piuttosto diverso sottostante, e con un disagio dove la crisi di Virgilio si specchia in quella del tempo remoto del suo eroe. Lontano da ogni caricatura di marmo, Enea col suo popolo è un profugo allo sbando nel più grave collasso di sistema del mondo antico, quello che travolge l’età del bronzo (circa 1200-1150 a.C.): una crisi – climatica, politica, economica, culturale, religiosa – che dai Balcani al Caucaso, dall’Egeo al Nord Africa, dall’Anatolia giù per tutto il Levante e con ricadute fino al Mediterraneo occidentale vede migrazioni coatte, crolli d’imperi e nascite faticose di nuovi assetti, ibridazioni culturali improvvisamente accelerate e naturalmente recezione di tanto trauma nei miti.

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4Il 3 novembre 2018 alle 16.30 il Castello di Grinzane Cavour ospiterà la Lezione recitata –”ARMARE IL CONFINE – Chiudere le frontiere per aprirsi al conflitto: retorica e propaganda dalle trincee ai tempi di Frontex(Antropologia), di e con Anna Delfina Arcostanzo. Lo spettacolo sarà libero e gratuito. A seguire, possibilità di breve visita guidata (a pagamento, su prenotazione scrivendo a info@turismoinlanga.it).

Manuale per istituire un fronte, disponendo di una frontiera.
Premessa: frontiere. Chiudere le frontiere, controllare le frontiere, presidiare le frontiere, per stare al sicuro.
Far tornare a casa, a casa loro, coloro che minacciano di usarle quelle frontiere, di usarle per passare: rimpatriarli, respingerli, trattenerli, perché non ricomincino a muoversi e attraversare frontiere. Chiudere, chiudere le frontiere, per stare al sicuro.
Chiudere e stare al sicuro. Chiudere è stare al sicuro.
Abbiamo conosciuto frontiere disegnate a caso per tagliare, per ferire la terra e chi ci passa, o per appropriarsi di terra e di chi ci vive. Frontiere fossati, frontiere tagliole. Quelle piantate dai bianchi in terre africane sono così, dritte a caso, perché la terra non sia abitata, ma posseduta, perché come una cosa che si possiede possa essere aperta o chiusa alla propria sete.
Abbiamo conosciuto frontiere smembrate con una spallata, perché non si era stati capaci di chiuderle abbastanza forte; arretravano, quelle, morto dopo morto, insieme agli uomini a cui era stato comandato di difenderle. Altre sono state spazzate via con la mano, come vecchie ragnatele quando si deve passare e altre ancora sono andate a riempire di check point le terre sacre degli uomini, ché non ci entrassero più, di nascosto, gli dei. E gli dei, infatti, lì non c’entrano più.
Abbiamo conosciuto frontiere fatte da predoni per recintare i padroni di casa e frontiere che hanno risolto con un muro i flussi delle alternative. Frontiere fatte per essere chiuse e per potercisi chiudere.
Perché bisogna chiudersi nelle frontiere, per stare al sicuro, per fare fronte alla paura.
Eppure ci sono cose a cui, a volte, devi aprirti, se vuoi stare al sicuro, come le mani, come le frontiere.
Quelle volte, le frontiere vanno praticate, non chiuse, perché è attraverso di loro che scorre il flusso delle alternative, che garantisce la sopravvivenza dell’umano.
E tu? Hai abbastanza paura per chiuderti dentro una frontiera come un topo spaventato? Per trasformarla in un fronte, nel tuo personale fronte di guerra? Perché le guerre non si fanno senza popoli pieni di paure, senza popoli che abbiano rinunciato ad affacciarsi a una frontiera, lasciandosi convincere che era più sicuro star ben chiusi dietro a un fronte.

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6Per finire il 10 novembre 2018 alle 16.30 il Castello di Barolo ospiterà la Lezione recitata – “CONFLICT ARCHAEOLOGY – Quel che resta della Grande Guerra” (Archeologia) di Valentina Cabiale, con Giuliano Comin. Lo spettacolo sarà libero e gratuito. A seguire, possibilità di breve visita guidata (a pagamento, su prenotazione scrivendo a prenotazioni@wimubarolo.it).

La Conflict Archaeology (“Archeologia dei conflitti”) è una disciplina, diffusa dagli anni ’90 del XX secolo, che ha come obiettivo lo studio dei conflitti (antichi e moderni) attraverso le tracce materiali da essi generati. I resti materiali della Prima guerra mondiale sono innumerevoli: trincee, campi di battaglia, rifugi sotterranei, imponenti tracce di modificazione del paesaggio; nonché gli oggetti e i resti umani ritrovabili in quei contesti. Nella lezione recitata CONFLICT ARCHAEOLOGY – Quel che resta della Grande Guerra, partendo dall’analisi di un “reperto archeologico” della Prima guerra mondiale, un paio di soprascarponi in paglia utilizzati dai soldati durante i turni di guardia nella postazione austriaca di Punta Linke (oggi in Trentino, nel gruppo Ortles-Cevedale, a 3629 m di altitudine), si raccontano il senso di questa archeologia del moderno e i metodi per giungere “dalle cose agli uomini”, da una conoscenza emotiva alla ricostruzione storica. L’interpretazione del passato è sempre indissolubilmente legata al nostro modo di essere nel presente. Il ritrovamento di corpi di soldati morti durante la Grande Guerra, non raro nei contesti alpini d’alta quota a causa dello scioglimento dei ghiacci, mette in particolare evidenza i nostri legami con il conflitto e con i meccanismi che guidano la comprensione di quel particolare passato.

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I testi delle quattro nuove lezioni recitate sono riuniti nel volume Conflitti, lavoro e migrazioni – Quattro “Lezioni recitate”, di Anna Delfina Arcostanzo, Valentina Cabiale, Leonardo Casalino, Franco Pezzini – A cura di Marco Brunazzi e Marco Gobetti – Edizioni SEB27, Torino 2018


Vedi tutte le prime nei castelli: http://www.riprendolastoria.it/edizione-2018-19/lezioni-recitate/le-prime-nazionali-nei-castelli-in-langa/

Lezioni Recitate: 4 prime nazionali in 4 castelli delle Langhe

LEZIONI RECITATE – 4 prime nazionali in 4 castelli di Langa

Nell’ambito del progetto “RIPRENDO LA STORIA – Conflitto, lavoro e migrazione dalle Langhe al mondo”, a cura di Associazione Turismo in Langa, Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, Associazione culturale Compagnia Marco Gobetti, Compagnia La robe à l’envers, Comune di Rodello, Associazione Strada Romantica delle Langhe e del Roero, con il Patrocinio di LUHCIE – Laboratoire Universitaire Histoire Cultures Italie Europe.

L’iniziativa è realizzata grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo, nell’ambito del “Bando Polo del ‘900”, destinato ad azioni che promuovono il dialogo tra ‘900 e contemporaneità usando la partecipazione culturale come leva di innovazione civica [#CSP_Innovazionecivica, cic.compagniadisanpaolo.it].
E con il sostegno della Fondazione CRT, del Consiglio Regionale del Piemonte e del Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione Repubblicana.

28 e 29 settembre 2018 – Le anteprime delle nuove lezioni recitate al Polo del ‘900 di Torino

poloSi conclude a fine settembre il processo di creazione pubblica delle Lezioni Recitate, nate nell’ambito del progetto “Riprendo la storia – Conflitto lavoro e migrazione dalle Langhe al mondo”, ascrivibili a diverse discipline e riconducibili ai temi del conflitto, del lavoro e della migrazione.
Le nuove “Lezioni recitate” sono il frutto di un laboratorio storico-teatrale per attori organizzato dalla Compagnia Marco Gobetti, insieme all’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini e all’Associazione Turismo in Langa: si giunge a queste anteprime – che precedono le prime nazionali nei castelli delle Langhe – tramite un percorso di formazione storica e creazione pubblica, che gli attori hanno condiviso con gli studenti e con la cittadinanza. Un percorso che ha permesso a tutti di scoprire come un attore giunga a recitare un testo preparato da uno storico, cui dà corpo, voce, interpretazione… E come l’attore, per farlo, accetti il rischio di fallire creando pubblicamente.

Il 28 settembre 2018, alle 9.30, 11.00, 17.00 e 18.30, le anteprime delle prime due nuove Lezioni recitate:
“MERIDIONE, LAVORO, MIGRAZIONE, GUERRE ED ESILIO: SALVEMINI E I CONFLITTI DEL ‘900” (Storia) di Leonardo Casalino, con Marco Gobetti (alle ore 9.30 e 17.00)
La figura di Gaetano Salvemini è evocata nel suo aspetto innovativo, sempre attento alle trasformazioni della propria epoca; paradigma di un agire politico saldamente coerente a un’ideologia.

“ARMARE IL CONFINE – Chiudere le frontiere per aprirsi al conflitto: retorica e propaganda dalle trincee ai tempi di Frontex” (Antropologia) di e con Anna Delfina Arcostanzo (alle ore 11.00 e 18.30)
La riflessione sul “confine” sviscera le dinamiche delle nostre paure per dimostrare che le frontiere vanno praticate, non chiuse: attraverso di loro scorre il flusso delle alternative, che garantisce la sopravvivenza dell’umano.

Il 29 settembre 2018, alle le anteprime delle ultime due nuove Lezioni recitate:
“CONFLICT ARCHAEOLOGY – Quel che resta della Grande Guerra” (Archeologia) di Valentina Cabiale, con Giuliano Comin (alle ore 9.30 e 17.00)
L’archeologia dei conflitti cerca di comprendere il rapporto tra le rimanenze di ciò che è stato e il modo in cui vogliamo – o non vogliamo – integrarle e riconoscerle nel presente.

“ENEA PROFUGO” (Letteratura) di Franco Pezzini, con Andrea Caimmi (alle ore 11.00 e 18.30)
Lo sguardo su Enea ribalta in modo geniale la sensazione di “inedito” che ci coglie di fronte ai presenti sensi d’identità minacciate, difficoltà di integrazioni culturali, crisi economiche e climatiche.

I testi delle quattro nuove lezioni recitate sono riuniti nel volume Conflitti, lavoro e migrazioni – Quattro “Lezioni recitate”, di Anna Delfina Arcostanzo, Valentina Cabiale, Leonardo Casalino, Franco Pezzini – A cura di Marco Brunazzi e Marco Gobetti – Edizioni SEB27, Torino 2018

25 settembre 2018 – debutto dei ri-allestimenti di “Camilla Ravera – Uniformare la vita a una convinzione” e “Vittorio Foa – Pensare il mondo con curiosità” al Polo del ‘900 di Torino

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(Storia) di Leonardo Casalino, con Marta Zotti

Lezione recitata presso il Polo del ‘900, sala ‘900, alle ore 11.00 – Ingresso libero per Studenti, Insegnanti e Cittadinanza

La lezione è dedicata alla vita tormentata e eccezionale di Camilla Ravera (1889-1988), la prima donna alla testa di un partito politico (fu nominata segretaria del Partito comunista d’Italia nel 1927, durante gli anni della cospirazione antifascista e della repressione fascista) e la prima donna a essere stata nominata senatrice a vita, nel 1982. La lezione ricostruisce il periodo del dissenso contro Mosca alla fine degli anni Trenta, accanto a Umberto Terracini, che le costò l’espulsione dal partito comunista e l’isolamento politico al confino, aggravato dalla malattia. Un esempio di rigore e passione politica, non facili all’epoca per una donna, che l’hanno portata a essere una delle prime a lottare per l’emancipazione femminile nell’Italia repubblicana.

foa“VITTORIO FOA – Pensare il mondo con curiosità” di Leonardo Casalino, con Diego Coscia (h 9.30)

Vittorio Foa (1910-2008) è stato un protagonista della storia del Novecento. La lezione ricostruisce le fasi più importanti della sua vita: la formazione a Torino, la cospirazione in GL, la lunga carcerazione, la partecipazione alla Resistenza e alla Costituente, l’attività come sindacalista e come uomo politico, sino all’intensa attività di scrittura degli ultimi vent’anni. Filo conduttore della lezione sono proprio i suoi testi e le sue azioni: punto di arrivo e di partenza i suoi inviti a pensare tenendo conto delle differenze, a trasformare gli ostacoli in opportunità, a “conoscere le cose” ma anche “il modo di raccontarle”: a porsi il problema della trasmissione della conoscenza. La proposta di una memoria attiva, necessaria per capire il presente e costruire il futuro.

Le “Lezioni recitate” sono il frutto di un laboratorio storico-teatrale per attori organizzato dalla Compagnia Marco Gobetti, insieme all’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini e all’Associazione Turismo in Langa: si giunge a queste anteprime – che precedono le prime nazionali nei castelli delle Langhe – tramite un percorso di formazione storica e creazione pubblica, che gli attori condividono con gli studenti e con la cittadinanza. Un percorso che permette a tutti di scoprire come un attore giunga a recitare un testo preparato da uno storico, cui dà corpo, voce, interpretazione… E come l’attore, per farlo, accetti il rischio di fallire creando pubblicamene.

I testi delle due lezioni recitate in ri-allestimento si trovano nel volume Lezioni recitabili -Vittorio Foa, Leone Ginzburg, Emilio Lussu, Giaime e Luigi Pintor, Camilla Ravera, Umberto Terracini: ritratti da dirsi , di Leonardo Casalino – A cura di Gabriela Cavaglià e Marco Gobetti, postfazione di Ugo Perolino – Edizioni SEB27, Torino 2012 (https://bit.ly/2p6hbmo)

Nell’ambito di “Conflitto, lavoro e migrazione dalle Langhe al mondo”, progettato e realizzato da Associazione Turismo in Langa, Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, Associazione culturale Compagnia Marco Gobetti, Compagnia La robe à l’envers, Comune di Rodello, Associazione Strada Romantica delle Langhe e del Roero, con il Patrocinio di LUHCIE – Laboratoire Universitaire Histoire Cultures Italie Europe. ll progetto è realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo, nell’ambito del “Bando Polo del ‘900”, destinato ad azioni che promuovono il dialogo tra ‘900 e contemporaneità usando la partecipazione culturale come leva di innovazione civica #CSP_Innovazionecivica.
E con il sostegno della Fondazione CRT e del Consiglio Regionale del Piemonte – Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione Repubblicana.

30 agosto 2018 | Al Balagan Cafè, a Firenze, la lezione recitata “Umberto Terracini – La politica come partecipazione collettiva e difesa dell’autonomia individuale”

Terracini

Giovedì 30 agosto alle 20.30, con ingresso libero e gratuito, presso il Balagan Cafè, in via Farini 6 a Firenze, va in scena la lezione recitata “Umberto Terracini – La politica come partecipazione collettiva e difesa dell’autonomia individuale”); il testo, dello storico Leonardo Casalino (Professeur des universités en études italiennes à l’Université Grenoble Alpes), è interpretato da Marco Gobetti, attore dell’omonima compagnia. La replica è inserita nel programma dell’evento “1948: la Costituzione Italiana”, nell’ambito della rassegna “’18: il racconto della vita”, a cura della Comunità ebraica di Firenze.

“Umberto Terracini – La politica come partecipazione collettiva e difesa dell’autonomia individuale” debuttò a Torino nel 2012, nell’ambito del progetto Lezioni Recitate (www.lezionirecitate.wordpress.com).
Umberto Terracini (1895-1983) è stato uno dei protagonisti del Novecento italiano, capace in 70 anni di militanza di mantenere una straordinaria coerenza politica. La lezione ripercorre la sua vita di testimone del ventesimo secolo: la formazione giovanile a Torino e la scelta de “l’Ordine Nuovo” e della fondazione del Pci, la detenzione nelle carceri fasciste e l’isolamento personale e politico del confino, la partecipazione alla repubblica partigiana dell’Ossola e il ruolo di padre della Costituzione nel 1948. Come un filo rosso risalta la sua coraggiosa e anticipatrice rivendicazione del “diritto al dissenso” nelle travagliate vicende del Pci, fino all’ultima battaglia critica contro il “compromesso storico”.

Lezioni recitate è un progetto nato nel 2011; promosso da Consiglio Regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione, è stato realizzato dall’Ass. cult. Compagnia Marco Gobetti in collaborazione con il Centro studi Piero Gobetti; e, recentemente, con Unione culturale Franco Antonicelli, Parco Paleontologico Astigiano, Polo Univeristario Asti Studi Superiori.
I primi testi scritti per il progetto Lezioni Recitate sono pubblicati nel volume Lezioni recitabili, di Leonardo Casalino, a cura di Gabriela Cavaglià e Marco Gobetti, Edizioni SEB27 (http://www.seb27.it/content/lezioni-recitabili).

In corso di pubblicazione, nell’ambito del progetto “Riprendo la storia – Conflitto, lavoro e migrazione dalle Langhe al mondo“, è il volume  Conflitti, lavoro e migrazioni – Quattro “Lezioni recitate”, di Anna Delfina Arcostanzo, Valentina Cabiale, Leonardo Casalino, Franco Pezzini – A cura di Marco Brunazzi e Marco Gobetti – Edizioni SEB27, Torino 2018

26 agosto 2018 – Lezione recitata “La scoperta dell’antichità dell’uomo”, replica itinerante fra le borgate di Ostana (CN)

locandina

Domenica 26 agosto 2018, h 11.00
Replica itinerante fra le borgate di Ostana (CN)
della lezione recitata “La scoperta dell’antichità dell’uomo”
Anteprima di
Festa dell’Umanità II edizione
OLTRE-PASSI

Narrare scienze fra limiti e confini
24-25 novembre 2018
Nell’ambito di MigrAzioni, a cura di Comune di Ostana e Associazione Bouligar, con il sostegno di Compagnia di San Paolo

LA SCOPERTA DELL’ANTICHITÀ DELL’UOMO
lezione recitata

Testo di Valentina Cabiale
Regia e recitazione di Marco Gobetti
Produzione (2017) di: Parco Paleontologico Astigiano e Associazione culturale Compagnia Marco Gobetti
Con la collaborazione di: UNIASTISS (Polo Universitario Asti Studi Superiori)
Patrocinio e sostegno di: Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte

Per lungo tempo non ci si è preoccupati di stabilire a quando risalisse l’origine dell’uomo. I miti delle origini sono generalmente vaghi in termini cronologici, e da essi l’età dell’uomo può essere calcolata solo in modo indiretto e approssimativo. Ad esempio i testi biblici, presi alla lettera, sembravano indicare che la storia dell’uomo (e della terra) non coprisse un periodo maggiore di 6000 anni. Le scoperte scientifiche e paleontologiche e archeologiche che si sono succedute in ambito occidentale a partire dalla metà del XIX secolo hanno portato, in questo campo, a un ampliamento temporale enorme. Oggi esistono prove che i diretti antenati dell’uomo moderno siano comparsi in Africa intorno a 2,5 milioni di anni fa, mentre i primi Homo sapiens probabilmente sono apparsi circa 200.000 anni fa. Come si è arrivati alla scoperta dell’antichità dell’uomo? Cosa cambia, per ognuno di noi, sapersi più antico? E’ importante conoscere quanto lunga o breve, lineare o complessa sia la storia dei nostri discendenti? E’ possibile conciliare la conoscenza scientifica con i miti? La scoperta di questa antichità è stata graduale e contrastata. Qui si tenta di raccontarla attraverso le storie degli uomini che l’hanno resa possibile. È un modo per descrivere il rapporto di noi uomini e donne contemporanei con il passato e, in ultima analisi, con l’altro e gli altrove temporali e geografici.